Una donna allergica in gravidanza deve continuare ad adottare le stesse norme precauzionali adottate prima, sia per la propria salute che per quella del feto. L’evitamento o la ridotta esposizione agli allergeni inalatori, per quanto possibile (acari della polvere, derivati allergizzanti di animali domestici, spore fungine), deve essere sempre perseguito per evitare riacutizzazioni sintomatologiche.
Se la paziente soffre di asma, indipendentemente dalla allergia, deve evitare l’esposizione ad altri fattori in grado di peggiorare i sintomi, come fumo attivo e passivo, inquinanti ambientali, alcol caffeina, sostanze queste ultime che potrebbero causare reflusso gastro-esofageo e favorire l’asma. Deve, inoltre, essere istruita affinché non modifichi autonomamente la terapia antiasmatica.