Il concetto di “allergia" fu introdotto nel 1906 dai pediatri viennesi Clemens von Pirquet e Béla Schick i primi a osservare come il sistema immunitario potesse svolgere anche un ruolo dannoso con risposte alterate.
Le allergie sono un gruppo di malattie molto differenti tra loro, basate su un meccanismo comune: il sistema immunitario che si occupa normalmente della difesa contro virus e batteri, non riconosce più come innocue alcune sostanze con cui tutti abbiamo contatti più o meno frequenti (pollini, animali, alimenti, sostanze chimiche, ecc.). Questa perdita di “tolleranza immunologica" comporta la sintesi di anticorpi particolari e di meccanismi cellulari di “ipersensibilità". Infatti, si parla in generale di risposta sbagliata ed eccessiva del sistema immunitario che può coinvolgere maggiormente un organo o un sistema (es. respiratorio, digerente, cutaneo), ma con un meccanismo che interessa l'intero organismo.
Le Allergie nel mondo
Nel paesi occidentali si stima che circa il 25% delle persone soffra di una patologia di natura allergica. Tra queste l'aumento costante dell'incidenza delle patologie respiratorie allergiche osservato negli ultimi decenni coinvolge sia i paesi industrializzati che quelli in via di sviluppo. Si stima che, nel mondo, 400-500 milioni di persone soffrano di rinite allergica e che il 10-20% di loro soffra di disturbi non adeguatamente controllati, malgrado l'utilizzo di medicamenti sintomatici.
Le allergie, quali sono
Le allergie possono interessare differenti apparati e manifestarsi con vari livelli di gravità: le più note sono la rinite e l’asma allergico, le allergie alimentari, a farmaci, quelle alle punture di insetto e le allergie da contatto. I disturbi possono essere lievi e tollerabili, oppure più gravi, fino all’asma non controllata, alle gravi dermatiti, alle reazioni anafilattiche.
Semplificare ciò che è complesso, per renderlo comprensibile ai più, tuttavia è uno degli obiettivi di Allergicamente. Per questo motivo gli esperti hanno scelto di rappresentare nel logo AllergicaMente i cinque principali gruppi di allergie e di spiegarne in dettaglio: come si manifestano (sintomi), la diffusione (impatto epidemiologico), diagnosi, terapie, impatto sulla qualità della vita ed un set di consigli utili, frutto della loro esperienza clinica quotidiana.
Gli allergeni, cosa sono e come innescano un’allergia
Le malattie allergiche si possono manifestare attraverso diverse modalità, in base al fattore scatenante, gli allergeni, cioè quelle sostanze verso le quali il sistema immunitario del soggetto allergico “perde la tolleranza" e sviluppa anticorpi particolari chiamati immunoglobuline E (IgE). Abitualmente le IgE si trovano legate sulla superficie di cellule particolari, basofili e mastociti, presenti nella pelle e in altri tessuti, e sono rivolte verso specifici allergeni. Ogni volta che si verifica un contatto con l'allergene, le IgE lo riconoscono, si mobilitano e coinvolgono queste cellule nella liberazione di varie sostanze chimiche tra cui l'Istamina, responsabili della reazione allergica nei vari tessuti (congiuntiva, naso, pelle, ecc.).
I principali sintomi delle diverse forme di allergie ed impatto sulla qualità della vita delle persone
Le malattie respiratorie allergiche hanno un impatto significativo sulla qualità di vita di molte persone, causando notti insonni e mancanza di respiro, con conseguente perdita di milioni di giorni di lavoro. Ogni malattia o reazione allergica si presenta con sintomi caratteristici.
L’allergia respiratoria si presenta con starnuti, secrezione nasale acquosa, prurito (naso, palato, orecchie), congiuntivite: questi i sintomi della rinite allergica. Tosse e difficoltà a respirare sono sintomi che possono precedere la comparsa di asma.
L’allergia alimentare può presentarsi con sintomi immediati, rispetto all’ingestione dell’alimento a cui si è allergici: prurito al cavo orale, nausea, vomito, diarrea, prurito generalizzato e comparsa di pomfi (orticaria acuta). Le reazioni possono in qualche caso causare l’anafilassi e lo shock anafilattico.
Le allergie da contatto (dermatite allergica da contatto) si manifestano con sintomi ritardati, rispetto al contatto con la sostanza scatenante (detta aptene) nella forma di eczema: arrossamento della pelle, bollicine (vescicole), desquamazione e poi nei giorni successivi anche croste (sulle bollicine, che si sono rotte). Il prurito è sempre presente. In alcuni casi il contatto può provocare una reazione immediata che si limita all'orticaria nel punto specifico, ma che può estendersi a distanza (es. da guanti da gomma o da alimenti).
Le principali terapie delle malattie allergiche
La prevenzione rappresenta il primo intervento da eseguire, cioè l’allontanamento dell’allergene, della sostanza scatenante la reazione allergica. Se ciò è possibile, come nel caso delle allergie verso alimenti o farmaci, diventa più problematica nel caso di allergia a pollini e ad allergeni ambientali (muffe, acari, pelo di animali ecc).
Le classi di farmaci maggiormente utilizzati nella cura delle allergie sono: antistaminici, cortisonici per uso locale (nasale, bronchiale, cutaneo) e generale, broncodilatatori (nell’asma per aerosol) e l’adrenalina, farmaco salvavita nella terapia dell’anafilassi.
L’unica terapia che può agire direttamente sull’organismo allergico, modificando la risposta immunitaria, è l’AIT –Immunoterapia Allergene Specifica – ossia la somministrazione a dosi crescenti della sostanza a cui si è allergici. Questa terapia crea una desensibilizzazione che agisce in caso di allergie respiratorie, alimentari, da veleno di insetti, da lattice e nichel. Ha lo scopo insomma di far recuperare al soggetto lo stato di tolleranza immunologica, innalzando la soglia di risposta a livello dell'organo coinvolto e dell'organismo intero nei confronti della sostanza specifica a cui è allergico.