Per congiuntivite si intende l’infiammazione della congiuntiva, ovvero la membrana mucosa trasparente che riveste la parte bianca dell’occhio e, in continuità, la superficie interna delle palpebre.
Le congiuntiviti allergiche colpiscono circa il 15% della popolazione mondiale. La congiuntivite allergica si distingue per l’evidente gonfiore ed il marcato prurito che insorgono improvvisamente in seguito all’esposizione ad allergeni, generalmente presenti nell’aria.
LA PREVENZIONE
La prevenzione della congiuntivite allergica, nella sua forma classica, consiste nell’evitare o nel ridurre al minimo il contatto con l’allergene responsabile; eventualmente, si consiglia di non usare le lenti a contatto e di non truccarsi fino a quando non sarà stata accertata l’origine della reazione allergica. Quando utilizzati prima dell’arrivo della primavera, i colliri antistaminici possono aiutare a prevenire l’insorgere della congiuntivite che si accompagna alla rinite allergica, pollinosi o febbre da fieno. Poiché la congiuntivite allergica primaveril, che non dipende in realtà da allergia a pollini, presenta un’incidenza stagionale i pazienti sensibili dovrebbero intraprendere una terapia profilattica già durante le prime settimane di marzo attraverso l’applicazione moderata e regolare di colliri antistaminici. La congiuntivite allergica indotta da un’ipersensibilità a sostanze contenute nei cosmetici o nelle lenti a contatto può essere prevenuta evitando il contatto con questi prodotti: le lenti a contatto possono essere sostituite con occhiali da vista, mentre la scelta dei prodotti per il make-up deve essere indirizzata esclusivamente verso quelli ipoallergenici.
LA TERAPIA La terapia – di competenza esclusivamente medica – si avvale dell’utilizzo di pomate oftalmiche/colliri preparati con principi attivi antistaminici per ridurre il prurito, di vasocostrittori per ridurre il gonfiore causato dalla marcata vasodilatazione e di corticosteroidei quando si richieda la più efficace azione antinfiammatoria. È da evitare lo strofinamento degli occhi, naturale risposta al prurito. I colliri antinfiammatori non-steroidei hanno minori effetti collaterali, tuttavia i colliri corticosteroidei (es. Cortisone, Triamcinolone, Desametasone) sono talvolta indispensabili ai fini della guarigione perché capaci di determinare una potente azione antinfiammatoria a livello oculare. Attualmente si preferiscono farmaci ad azione multipla: cioè differenti principi attivi associati (antistaminici, vasocostrittori, stabilizzatori di membrana). Molto utili i colliri lubrificanti/riepitelizzanti soprattutto nelle forme con interessamento corneale (cheratiti). Il limite di tutti questi preparati è che non agiscono sulla causa scatenante, l’allergene. Tuttavia migliorano rapidamente i sintomi, quali il gonfiore e l’arrossamento, e limitano i danni oculari conseguenti all’infiammazione non trattata. La terapia con solo i cortisonici topici è improponibile per periodi a lungo termine, poiché si corre il rischio di gravi effetti collaterali (cheratite erpetica sovrapposta, sovrainfezioni batteriche, ipertensione oculare, glaucoma, cataratta).
Nelle forme più gravi e quando le terapie indicate si rivelano inefficaci, si ricorre alla terapia immunosoppressiva con trattamenti personalizzati presso centri di alta specializzazione.
RIMEDI, CONSIGLI, AVVERTENZE Rispettare sempre le indicazioni fornite dal medico e il dosaggio: un utilizzo smodato di farmaci vasocostrittori, per esempio, può paradossalmente provocare l’effetto opposto, finendo così col peggiorare i sintomi della congestione;
nonostante siano prodotti di libera vendita, i colliri decongestionanti e vasocostrittori devono essere usati con estrema cautela dai pazienti affetti da ipertiroidismo, ipertensione, diabete e disturbi cardiaci; per questa ragione, il consiglio è quello si consultare sempre il proprio medico prima di instillare qualsiasi collirio nell’occhio;
proteggere gli occhi con occhiali da sole con filtri UV di buona qualità
lavare accuratamente le mani prima di toccare gli occhi;
non sfregare gli occhi;
non utilizzare colliri scaduti od aperti da più di 7 giorni;
evitare l’impiego di lenti a contatto durante l’intera durata della terapia per la congiuntivite allergica