Non vi sono rischi aggiuntivi per la mamma e per il bambino, purché la sintomatologia allergica sia controllata dalla terapia. Molte riacutizzazioni asmatiche in corso di gravidanza sono proprio legate alla non aderenza alla terapia suggerita dal medico curante o dallo specialista.
Sono attualmente disponibili informazioni scientifiche che consentono di affermare che il rischio di effetti indesiderati sul feto da parte di alcuni farmaci per il trattamento della rinite e soprattutto dell’asma allergico è nettamente inferiore al danno che un mancato controllo potrebbe indurre sia nella madre (come ipertensione arteriosa, emorragia vaginale, complicazioni nel travaglio) che nel feto (come mortalità prenatale, difetto di crescita intrauterine, nascita pretermine, basso peso alla nascita).