Prosegue il tour di Allergicamente “on the road” per scoprire cosa sanno gli Italiani sul tema delle allergie, e raccogliere le conoscenze più diffuse delle persone.
Il tour è esordito nella città di Bari per fare tappa a Milano, dove sono state rivolte domande sulle allergie a persone di età diverse intervistate per strada e nei luoghi pubblici.
Alcuni degli intervistati a Milano non sanno definire una allergia ed in particolare una ragazza la definisce come una intolleranza.
L’allergia è una reazione di ipersensibilità iniziata da meccanismi immunologici. Il sistema immunitario che si occupa normalmente della difesa contro virus e batteri, non riconosce più come innocue alcune sostanze con cui tutti abbiamo contatti più o meno frequenti (pollini, animali, alimenti, sostanze chimiche, ecc.). Questa perdita di “tolleranza immunologica” comporta la sintesi di anticorpi particolari e di meccanismi cellulari di “ipersensibilità”. Ecco perché, in generale, si parla di una risposta sbagliata ed eccessiva del sistema immunitario che può coinvolgere maggiormente un organo o un sistema (es. respiratorio, digerente, cutaneo), ma con un meccanismo che interessa l’intero organismo. L’intolleranza è una cosa diversa, infatti, non riconosce un meccanismo immunomediato e provoca sintomi meno gravi di quelli che possono essere provocati dall’allergia.
Le allergie possono essere respiratorie, alimentari, cutanee, da farmaci e da veleno di imenotteri.
Le allergie più diffuse in Italia sono quelle respiratorie (asma e rinite allergica): ne soffre circa il 20% della popolazione italiana. Per quanto riguarda le allergie alimentari ne soffre il 3-4% della popolazione adulta e il 10% della popolazione pediatrica: tra quelle prevalenti in Italia ci sono quelle al latte, alle uova, alla soia, alla frutta a guscio ed ai crostacei. Le proteine di trasporto lipidico presenti in particolare nella pesca rappresentano un importante allergene per il nostro Paese, come in tutta l’area mediterranea.
L’allergia al nichel, invece, non è l’allergia più diffusa in Italia. In Italia il 32,1% circa della popolazione è allergica al Nichel con un rapporto tra donne e uomini di 3:1 o più. Nella popolazione pediatrica la prevalenza è di circa 15-16%; sebbene la sensibilizzazione sia più comune tra gli adolescenti, anche i neonati e bambini possono sensibilizzarsi ad allergeni da contatto come il nichel.
Nella seconda parte delle interviste on the road realizzate da Allergicamente nella città di Milano è stato chiesto ai passanti se soffrono di qualche allergia e come se ne sono accorti.
Tutti gli intervistati affermano di essersi rivolti all’allergologo e di aver fatto i test allergologici.
In una risposta viene menzionato il patch test che consiste nel mettere a contatto con la pelle il farmaco opportunamente preparato, occluso da un cerotto. Il test sarà positivo, dopo 24-48 ore, alla comparsa di arrossamento, gonfiore, vescicole o bolle nella sede di applicazione del test.
Successivamente è stato chiesto perché in primavera si diventa più allergici e la risposta unanime è stata la connessione con i pollini.
Il polline è l’insieme dei microgametofiti prodotti dalle spermatofite e la sua funzione principale è la fecondazione, si presenta con forme diverse ed il colore può essere giallo, rossiccio, bruno, bianco o azzurro-verdastro.
L’agopuntura non è una soluzione per l’allergia.
Nella terza e ultima parte delle interviste on the road realizzate da Allergicamente nella città di Milano è stato chiesto ai passanti se conoscono la differenza tra rinite allergica e l’asma.
La Rinite Allergica (RA), è dovuta ad una reazione immunologica del nostro organismo che esposto ad un allergene risponde con la produzione di anticorpi di classe IgE e poi con una serie di reazioni da cui deriva l’infiammazione delle mucose nasali. L’asma bronchiale, invece, è una malattia eterogenea, usualmente caratterizzata da infiammazione cronica delle vie aeree. E’ una malattia ostruttiva delle vie aeree poichè i bronchi tendono a chiudersi e a limitare il flusso dell’aria che si deve far uscire dai polmoni.
Poi è stato chiesto se le allergie alimentari e le intolleranze sono la stessa cosa. Quasi tutti gli intervistati le distinguono identificando la allergia come causa di sintomi più gravi rispetto a quelli causati dalle intolleranze, tranne una intervistata che le confonde.
Alla domanda quali sono le principali allergie alimentari gli intervistati rispondono citando il grano, la farina, i latticini e viene citata la celiachia che però non è una allergia, bensì una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Può colpire individui di tutte le età e riconosce una predisposizione genetica.
Parlando di anafilassi gli intervistati la identificano con lo shock anafilattico ossia è una grave reazione allergica a rapida insorgenza caratterizzata da sintomi che interessano diversi organi e apparati (cute, sistema gastrointestinale, apparato respiratorio, apparato cardiovascolare) e può mettere a rischio la vita.
Gli intervistati, infine, sembrano non essere a conoscenza dell’esistenza di vaccini. Esiste invece l’AIT- Immunoterapia Allergene Specifica che consiste nella somministrazione a dosi progressivamente crescenti dell’allergene verso cui il paziente è sensibilizzato. In tal modo il sistema immunitario viene sollecitato a difendersi contro l’allergia, producendo anticorpi di difesa contro lo stesso allergene ed inducendo quindi una tolleranza alla sua riesposizione. Questa terapia crea una desensibilizzazione che agisce in caso di allergie respiratorie, alimentari, da veleno di insetti, da lattice e nichel.
In generale gli intervistati sembrano non aver mai eseguito test diagnostici alternativi e cure omeopatiche.