I cani e i gatti sono gli animali domestici più diffusi a livello globale, le percentuali di presenza negli ambienti abitati dall’uomo variano a seconda delle abitudini dei vari paesi, raggiungono la maggiore prevalenza in quelli del Nord Europa. In Italia recenti indagini hanno evidenziato che il 44,7% e il 35,4% delle famiglie possiede rispettivamente un cane o un gatto.
C’è da dire che, oltre gli aspetti emotivi legati alla loro presenza, gli animali domestici alimentano un circuito economico di tutto rispetto includendo le attività legate a cibo, servizi veterinari e di toelettatura, pet shop, allevamento, ecc.
Purtroppo i cani e i gatti possono, come è noto, indurre nei soggetti predisposti, sensibilizzazione allergica in particolare dell’apparato respiratorio con lo sviluppo di riniti-congiuntiviti seguite, in una certa percentuale di casi, anche da asma bronchiale.
Allergia a cani e gatti: le cause
In uno studio recente pubblicato da chi scrive assieme ad altri allergologi dell’AAIITO, è stato evidenziato che, in Italia, l’allergia a cane / gatto è presente rispettivamente nel 9% e 16% dei pazienti affetti da allergia respiratoria.
Questa condizione è causata da particolari proteine prodotte dagli animali che vengono rilasciate negli ambienti di vita e che, veicolate da abiti o altri materiali, vengono diffuse anche in ambienti non frequentati da cani / gatti come mezzi di trasporto, scuole, alberghi, uffici pubblici, ecc. Ciò comporta la possibilità di divenire allergici senza aver mai tenuto un cane / gatto in casa o avuto contatti stretti con essi.
Attualmente sono state individuate 8 proteine allergeniche sia nel cane che nel gatto, ognuna delle quali svolge una precisa funzione biologica nel rispettivo animale.
Immunoterapia specifica e allergeni degli animali domestici
L’immunoterapia specifica (ITS), comunemente definita “vaccino anti-allergico”, costituisce da anni un prezioso presidio terapeutico, l’unico in grado di modificare il decorso clinico della patologia rinitica / asmatica.
L’ITS consiste nella somministrazione, controllata, di dosi crescenti (per iniezione o per via orale) dell’allergene che causa sintomi al paziente e che viene individuato con le abituali metodiche diagnostiche (test cutanei / prelievi per ricerca di anticorpi specifici-IgE). È da sottolineare che la prescrizione dell’ITS deve essere il risultato di una attenta valutazione della sua opportunità tenuto conto di vari fattori (età del paziente, presenza di più allergie o altre condizioni patologiche).
Se correttamente prescritta l’ITS induce risultati clinici rilevanti nei confronti dei sintomi indotti dai comuni allergeni respiratori quali acari della polvere e pollini. Purtroppo tali risultati non si dimostrano altrettanto soddisfacenti verso gli allergeni di cani / gatti.
Allergia a cani e gatti e ITS: i risultati
Recentemente chi scrive, assieme ad altri allergologi dell’AAIITO, ha evidenziato che il numero delle prescrizioni di ITS per cani / gatti in Italia è molto basso rispetto agli altri allergeni. I risultati clinici delle ITS prescritte a soggetti fortemente allergici a cani / gatti e non intenzionati ad allontanare l’animale da casa sono stati differenti a seconda dell’animale stesso.
Non sono stati evidenziati risultati particolarmente brillanti né per ITS-cane né per ITS-gatto. Risultati clinici considerati buoni / moderati sono stati registrati soprattutto nei trattamenti per il gatto. Le ITS per il cane (peraltro numericamente inferiori rispetto al gatto) hanno dato risultati per lo più modesti.
Le motivazioni alla base di quanto riportato si basano su due ordini di fattori. Innanzitutto, gli allergeni di cane / gatto sono meno “purificati” (tecnicamente standardizzati) rispetto a quelli di acari / pollini. In secondo luogo è noto che il cane produce più allergeni differenti ad azione allergizzante, mentre il gatto rilascia un allergene di maggiore importanza (Fel d 1) cui è sensibile la maggior parte dei pazienti (circa 85-90%). Ciò spiega il perché l’ITS nei soggetti allergici al gatto, seppur senza dare risultati eccellenti, risulti comunque più efficace rispetto a quella per il cane.
Allergia agli animali domestici: quando utilizzare l’ITS
Per ovviare alla minore efficacia dell’ITS per cani e gatti si stanno sviluppando numerose linee di ricerca che non possiamo elencare per motivi di spazio e di complessità.
In conclusione, l’ITS può essere utilizzata, dallo specialista allergologo, nei casi più severi di allergia a cane / gatto dopo aver debitamente informato il paziente dei possibili limiti legati alle caratteristiche dell’estratto. Ovviamente la gestione di questi pazienti, così come per tutti gli allergici respiratori, si avvale anche di altri presidi legati alla prevenzione e all’utilizzo di farmaci.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Liccardi G. et al. Why is pet (cat/dog) allergen immunotherapy (AIT) such a controversial topic? Current perspectives and future directions. Eur Ann Allergy Clin Immunol. 2024 ;56: 188-191.
Liccardi G. et al. Critical aspects in dog allergen immunotherapy (DAI). May Component Resolved Diagnosis (CRD) play a role in predicting the efficacy? Hum Vaccin Immunother. 2018; 14: 1438-1441.
Liccardi G. et al. Letter to the Editor: Can dog allergen immunotherapy reduce concomitant allergic sensitization to other furry animals? A preliminary experience. Eur Ann Allergy Clin Immunol. 2017; 49: 92-96
Articolo a cura di Gennaro Liccardi
Specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio e in Allergologia
Professore a contratto di Allergologia presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Respiratoria dell’Università degli Studi Tor Vergata di Roma