Articolo a cura del Dottor Giorgio Celi, specialista in Allergologia e Immunologia clinica – Asst Mantova e Antonino Musarra, Unità di Allergologia – Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, Past President Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (AAIITO)
Immunoterapia specifica, di cosa si tratta?
L’immunoterapia specifica (ITS), chiamata impropriamente “vaccino antiallergico” nel linguaggio comune, rappresenta l’unico trattamento specifico di alcune patologie allergiche IgE-mediate (oculorinite, asma, allergia al veleno di imenotteri) ed è il solo in grado di modificarne la storia naturale, permettendo di ridurre la sintomatologia e l’utilizzo dei farmaci sintomatici.
Introdotta già nel 1911, l’ITS si basa sulla somministrazione controllata di ripetute piccole quantità progressivamente crescenti di estratti allergenici specifici. Tale trattamento possiede un’efficacia a lungo termine, che persiste anche dopo la fine del trattamento, e un effetto preventivo poiché riduce il rischio di comparsa di nuove patologie, come l’asma bronchiale nei pazienti affetti da sola rinite.
Negli ultimi anni l’ITS è stata utilizzata anche nell’ambito dell’allergia alimentare, nonostante non ci siano studi definitivi che ne dimostrino l’efficacia nel lungo periodo dopo l’interruzione del trattamento.
Come funziona il “vaccino antiallergico”?
La tolleranza indotta dall’ITS nei confronti di specifici allergeni si basa su meccanismi immunologici che coinvolgono l’induzione di Linfociti B e T regolatori, la riduzione di Linfociti T helper 2 allergene specifici e la produzione di anticorpi bloccanti IgA ed IgG e di Interleuchina 10; il sistema immunitario viene quindi “allenato” a difendersi nei confronti dell’allergene e a tollerarlo senza o con lieve sintomatologia.
Per chi è indicato?
L’ITS è consigliata nei pazienti con rinite allergica persistente, con asma allergico lieve-moderato e in pazienti che hanno presentato un’anafilassi dopo puntura di imenotteri.
Quanto dura il trattamento?
La durata dell’ITS va in genere da un minimo di 3 a un massimo di 5 anni; nell’ambito dell’allergia al veleno di imenotteri, in presenza di alcuni fattori di rischio, l’ITS può essere proseguita per più di 5 anni, anche per tutta la vita.
Se nei pazienti con oculorinite o asma allergico non si verifica alcun miglioramento dei sintomi dopo 1 anno bisogna valutare l’opportunità di continuare o di interrompere il trattamento.
Come viene somministrato il “vaccino antiallergico”?
L’ITS per allergeni inalanti (pollini, muffe, acari) o veleno di imenotteri viene somministrata per via sottocutanea (SCIT) tramite iniezione dell’estratto allergenico nella parte alta del braccio.
Nella prima fase (o di induzione) la somministrazione avviene in genere con cadenza settimanale aumentando progressivamente la dose. Una volta raggiunta quella di mantenimento, la frequenza delle iniezioni diventa in genere di una ogni 4-6 settimane.
Per gli allergeni inalanti esiste anche l’ITS sublinguale (SLIT) che prevede la somministrazione quotidiana di dosi crescenti e poi costanti di allergene, sotto forma di compresse o gocce, che il paziente può assumere autonomamente a domicilio.
La immunoterapia specifica presenta effetti indesiderati?
Il rischio di reazioni avverse è estremamente basso. La maggior parte degli effetti collaterali della SLIT è rappresentata da prurito al cavo orale e da nausea, molto raramente possono manifestarsi disturbi gastrointestinali (vomito, dolore, addominale), rinite, congiuntivite e orticaria.
I principali effetti collaterali della SCIT sono rappresentati da eritema, gonfiore, prurito e dolore nella sede di somministrazione; il paziente deve rimanere comunque in osservazione almeno 30 minuti dopo l’iniezione per il rischio, seppur molto basso, di reazioni sistemiche. È importante, comunque, che la SCIT sia prescritta e praticata in ambiente controllato da specialisti in grado di gestire eventuali effetti collaterali gravi.
L’immunoterapia specifica è adatta a tutti?
Le principali controindicazioni all’ITS sono rappresentate da tumori e patologie del sistema immunitario (malattie autoimmuni, immunodeficienze), la gravidanza (in tal caso l’ITS non va iniziata ma potrebbe essere proseguita), l’asma non controllato e, nel caso della SLIT, l’esofagite eosinofila.
Le controindicazioni all’ITS devono essere comunque valutate su base individuale, considerando il rapporto rischio beneficio, soprattutto nell’ambito dell’ITS per veleno di imenotteri che rappresenta una terapia salvavita.
Perché non si sente parlare più spesso di “vaccino antiallergico”?
Nonostante l’ITS sia una terapia di comprovata efficacia e l’unica in grado di modificare la storia naturale delle patologie allergiche il suo utilizzo si è sostanzialmente ridotto negli ultimi anni, da un lato per il problema legato ai costi, essendo il trattamento a carico dei pazienti in molte regioni, dall’altro per la poca informazione sulle possibilità diagnostiche e terapeutiche nelle patologie allergiche sia da parte dei pazienti che dei medici non specialisti in allergologia.
È dunque auspicabile e urgente un’implementazione dell’uso dell’ITS per non privare numerosissimi pazienti di uno strumento fondamentale nel trattamento delle allergie respiratorie e da veleno di imenotteri.
Bibliografia
immunoterapia specifica, vaccino allergie, vaccino antiallergico