Il lattice è un fluido lattiginoso che si ricava dall’albero della gomma da cui si produce la gomma naturale e, attraverso diversi processi di lavorazione con aggiunta di additivi chimici, vengono prodotti oggetti di uso quotidiano come guanti, palloncini, preservativi, scarpe e numerosi dispositivi utilizzati in ambito sanitario.
Esistono categorie più a rischio di sviluppare allergia quali i lavoratori della sanità e di altri settori per l’uso di guanti in lattice e l’inalazione di allergeni aerodispersi e i soggetti plurioperati, ma, data la diffusione dell’uso del lattice, l’allergia può interessare chiunque ed è molto importante che sia correttamente diagnosticata per prevenire reazioni gravi.
Come riconoscere l’allergia al lattice?
L’allergia al lattice può essere riconosciuta dall’insorgenza di sintomi di variabile gravità che si verificano da pochi minuti a un’ora dall’esposizione e che comprendono orticaria, angioedema, congiuntivite, rinite, asma e anafilassi. La manifestazione clinica più comune è l’orticaria da contatto che consiste in prurito, eritema e pomfi a seguito dell’uso di guanti. Il contatto con le mucose come, ad esempio, in occasione di viste ginecologiche o odontoiatriche o per uso di preservativi o palloncini, può causare angioedema localizzato o diffuso, sintomi respiratori o reazioni generalizzate. La rinite e l’asma sono più frequenti nei soggetti esposti professionalmente per via inalatoria. Le reazioni anafilattiche possono verificarsi in particolare in occasione di interventi chirurgici, ma anche per ingestione di lattice quale allergene nascosto trasferito al cibo dall’uso di guanti o per assunzione di alimenti vegetali cross-reattivi. L’eczema e la secchezza delle mani a seguito di uso di guanti non sono specifici di allergia in quanto possono essere secondari a dermatite irritativa o ad allergia da contatto agli additivi chimici della gomma.
A quali test sottoporsi se si è allergici al lattice?
In caso di sospetto di allergia al lattice è necessario eseguire una visita allergologica. Successivamente ad un’anamnesi specifica il sospetto può essere verificato mediante test cutanei ed ematici. Il test cutaneo consiste in un prick test con estratto di lattice standardizzato. Nel caso in cui non risulti eseguibile o risulti negativo a fronte di un consistente sospetto clinico, l’allergia può essere indagata con un prelievo per dosare le IgE specifiche per il lattice e per i suoi principali allergeni. Se entrambi i test risultano negativi ma rimane il sospetto, si può eseguire un test di provocazione generalmente verificando gli effetti dell’uso di un guanto in lattice sotto controllo clinico. ll patch test è utilizzato nel caso in cui si sospetti un’allergia di tipo ritardato che più comunemente dipende dagli additivi chimici utilizzati nel processo di lavorazione della gomma.
Preservativi: come proteggersi se si è allergici al lattice?
Si possono utilizzare preservativi che siano dichiaratamente privi di lattice. In commercio ne esiste un’ampia gamma realizzati in diversi materiali quali poliuretano o resine sintetiche.
Quali cibi evitare: le allergie lattice correlate?
L’allergia al lattice può associarsi ad allergia ad alcuni vegetali. Tra questi banana, kiwi, castagna e avocado sono quelli più frequentemente coinvolti e potenzialmente responsabili di episodi anafilattici. Con minore frequenza si riscontra cross-reattività con altri vegetali tra cui fico, papaia, pomodoro. In molti casi lo spettro delle cross-reattività può aumentare nel tempo. Gli allergici al lattice devono evitare i vegetali con cui hanno avuto eventuali reazioni e devono conoscere quali sono quelli a rischio verificando la sensibilizzazione con test cutanei e sierologici per una valutazione personalizzata.
Come curare l’allergia al lattice?
La cura dell’allergia al lattice è essenzialmente la prevenzione delle reazioni evitando il contatto con gli oggetti d’uso quotidiano e mettendo in atto le misure preventive in ambito sanitario. Per questo è fondamentale che la diagnosi sia accertata e che il soggetto allergico al lattice informi il personale sanitario prima di ogni procedura e sia fornito di un documento che lo identifichi come tale in caso di emergenza. Le reazioni allergiche devono essere curate in base alla gravità dei sintomi con terapia antistaminica, cortisonica e in caso di reazione anafilattica con adrenalina. Il soggetto a rischio di grave reazione a cui sia stato prescritto l’auto-iniettore di adrenalina deve portarlo con sé ed essere istruito al suo utilizzo. Allo stato attuale l’immunoterapia specifica per il lattice non è raccomandata.
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