Il Natale è alle porte. In questi giorni si aprono gli scatoloni che conservano anno dopo anno gli addobbi natalizi ed insieme a palline e statuine del presepe ci sono loro: gli acari. Non si vedono perché misurano circa un quarto di millimetro. Ma ci sono. Soprattutto quando il clima non consente di arieggiare gli ambienti e la polvere si insinua in casa. E così possono cominciare starnuti, naso chiuso, occhi rossi e addirittura crisi d’asma.
L’allergia agli acari della polvere è in assoluto la forma respiratoria più diffusa nei paesi occidentali e per di più ha le caratteristiche di una condizione perenne. Gli acari della polvere, infatti, sono in grado di scatenare una reazione allergica in tutti i periodi dell’anno e specialmente in autunno/inverno, perché si annidano nelle nostre case e in generale in tutti gli ambienti che nei periodi meno caldi sono ben riscaldati e con un ridotto ricircolo d’aria.
L’allergia agli acari è quindi responsabile della maggior parte delle allergie respiratorie e in particolare di asma allergico e di rinite allergica. La rinite allergica si lega ad altre patologie dell’apparato respiratorio, specialmente l’asma. Si possono associare anche congiuntivite, rinosinusite, poliposi nasale, ipertrofia adenoidea, otite, disturbi del sonno che comportano una serie di sintomi che limitano in maniera significativa la qualità della vita dei pazienti.
Un altro aspetto rilevante riguarda il fatto che la “distanza” tra rinite e asma è molto breve e la presenza della rinite allergica, spesso banalizzata alla stregua di un normale raffreddore, costituisce un’importante spia di allarme per il successivo sviluppo di asma.
A differenza di quanto comunemente si pensa una persona allergica agli acari della polvere soffre di una varietà di sintomi e problemi che possono essere anche gravi ed è spesso costretta ad assumere più farmaci che agiscono solo sui sintomi, riducendo le conseguenze della reazione, ma senza risolvere il problema.
Come affrontare gli acari della polvere?
Oltre all’attenzione agli ambienti e a combattere i sintomi, nelle forme più gravi di allergia da acari si può anche provare ad influire sui meccanismi che inducono la malattia con l’immunoterapia allergene specifica (AIT).
Secondo le più recenti linee guida della società europea di allergologia[1], l’AIT (comunemente chiamata vaccino) per gli acari della polvere è la terapia di elezione sia per la rinite allergica da moderata a grave che per l’asma allergico agli acari della polvere, associata a rinite allergica. L’AIT infatti, se da una parte richiede uno sforzo di volontà e di costanza da parte del paziente per seguire la terapia con continuità per un minimo di 3 anni, ha come risultato quello di “cambiare la storia naturale della patologia”, curando quindi non solo i sintomi, ma risolvendola proprio, desensibilizzando il sistema immunitario nei confronti dell’allergene incriminato.
[1] https://www.acp.it/wp-content/uploads/Quaderni-acp-2019_262_84-87.pdf