Si parla di nichel e delle allergie causate da questo elemento al Festival della Scienza di Genova che si svolge dal 23 ottobre al 4 novembre 2019. Il nichel è l’imputato di un vero e proprio processo: questo metallo, infatti, è accusato di essere fonte di reazioni pericolose, ma ci sono anche specialisti che lo difendono per le sue utili caratteristiche.
Il nichel è uno dei cinque elementi ferromagnetici ed è presente nella crosta terrestre, acqua, suolo e aria, così come nel cibo; necessario in piccole dosi alla fisiologia umana, animale e vegetale, se in eccesso può essere tossico.
Durante questo incontro aperto al pubblico, che si svolge venerdì 1 novembre dalla 17 al Porto Antico di Genova, vengono chiamati in causa esperti in allergologia, biologia, scienze naturali, chimica, scienza dei materiali dell’Università degli Studi di Genova che testimoniano a favore o contro.
Il nichel in natura
Le riserve maggiori di nichel sono in Austrlia e Nuova Caledonia e ammontano a circa il 45% delle riserve totali note. La Russia è uno dei grandi produttori seguito da Canada, Australia, Indonesia e Filippine, come riportato da “US Geological Survey“. Si stima che, le risorse di nichel disponibili siano almeno 130 milioni di tonnellate, circa il doppio delle riserve già note. Il 60% è in lateriti e il 40% in depositi di solfuri.
Circa il 77% del nichel consumato nel mondo occidentale viene impiegato per fabbricare acciaio inox austenitico, un altro 12% viene impiegato in superleghe. Il restante è diviso fra altri tipi di acciaio, batterie ricaricabili, catalizzatori e altri prodotti chimici, conio e prodotti per fonderia.
Il nichel si usa almeno dal 3500 a.C.: alcuni bronzi provenienti dalla Siria contengono fino al 2%, e si suppone che fosse in uso in Oriente fra il 1700 e il 1400 a.C. La prima moneta di nichel puro venne coniata nel 1881, il noto “nichelino” di Paperon de’ Paperoni. Anche nelle monete da uno e due euro è contenuto il nichel, secondo alcuni ricercatori in quantità tale da determinare sensibilizzazioni allergiche.
Il nichel negli alimenti
Il nichel è presente in molti alimenti vegetali, ed in alcuni di origine animale. E’ molto difficile stabilire il contenuto negli alimenti, in quanto dipende dal terreno su cui sono stati coltivati i vegetali, dal grado di irrigazione e di maturazione.
Il cioccolato è incluso tra le fonti principali di nichel. Le quantità maggiori si trovano però nei grassi vegetali idrogenati poichè il nichel è utilizzato per la loro produzione.
Il nichel nell’organismo
Il nichel è un elemento presente nell’organismo in quantità pari a circa 1 mg totale, e il fabbisogno quotidiano è di circa 100 microgrammi al giorno. Agisce come cofattore per diversi enzimi, ha un ruolo nel metabolismo di alcuni ormoni, in quello del glucosio e dei lipidi, e sembra coinvolto nel mantenimento dell’integrità delle membrane cellulari e della stabilità di DNA e RNA.
In genere il fabbisogno di nichel è completamente soddisfatto dall’alimentazione, ma alcune condizioni come una sudorazione eccessiva, un malassorbimento intestinale, lo stress o malattie come cirrosi e insufficienza renale cronica, possono indurre carenze, con danni all’organismo. Il nichel eventualmente in eccesso si accumula nel fegato, nei reni, nelle ossa e nell’aorta e può portare ad avvelenamento.
Esposizione al nichel
Una fonte di esposizione al nichel è il consumo orale poiché questo metallo si trova sia nel cibo che nell’acqua. Rubinetti di nichel possono contaminare l’acqua, i sottoprodotti industriali dell’attività di miniere e fonderie possono contaminare le acque ed il suolo, così come l’uso di pentole e tegami in leghe di nichel. Il nichel è presente anche in detersivi, saponi, cosmetici e bigiotteria: l’Unione Europea ne regola la quantità che può essere contenuta in prodotti che sono a contatto con la pelle.
La maggior parte del nichel assorbito quotidianamente dagli umani è rimosso per via renale ed eliminato attraverso le urine, oppure passa immodificato attraverso il tratto gastrointestinale senza essere assorbito. L’esposizione al nichel metallico e ai suoi sali solubili non dovrebbe superare gli 0,05 mg/m³ per 40 ore a settimana.
Allergia al nichel
Il nichel può causare reazioni allergiche di ipersensibilità, con manifestazioni eczematose cutanee stimolate dal contatto diretto, ed anche l’ingestione attraverso gli alimenti che lo contengono può provocare sintomi particolari. A causa della sua esposizione a largo spettro è la principale causa di dermatite allergica da contatto nella popolazione generale. In Europa il 20% circa della popolazione è allergica al nichel: in Italia si arriva al 32,1%.
Tra gli esperti allergologi coinvolti in questo incontro c’è la dott.ssa Paola Minale, Allergologa di AAIITO, che spiega “Il nichel è responsabile di due tipi di allergie, la più comune è la dermatite da contatto (Dac), l’altra scoperta più di recente è la sindrome sistemica allergica al nichel (SNAS), che può avere segni e sintomi cutanei o extracutanei, gastrointestinali, respiratori e neurologici. L’incontro promosso dall’Associazione Ligure Allergici, è un’occasione per analizzare gli effetti di questo elemento invisibile e un po’ dispettoso”.