L'allergia respiratoria è l’infiammazione di naso e bronchi causata da un allergene che viene respirato e inalato.
La rino-congiuntivite allergica e l’asma allergico. La prima è l’infiammazione di naso ed occhi che si esprime con fastidio e prurito nasale, gocciolamento e starnuti a raffica spesso associati a naso chiuso e perdita dell’olfatto almeno in via transitoria e se il naso è irritato, anche gli occhi prudono e lacrimano.
L’asma allergico invece è la risposta dei bronchi: tosse e mancanza di respiro sono i sintomi più importanti, a volte associati a respiro sibilante soprattutto nelle ore notturne.
Un italiano su 3 è affetto da una delle due patologie o da entrambe!
Sono quelli che inaliamo poiché veicolati dall’aria. Possiamo parlare di allergeni stagionali: i famosi pollini di cui l’aria respirata è satura solo in certi periodi dell’anno (stagione pollinica), quando le piante disperdono il loro polline per riprodurs. E allergeni perenni che sono presenti nell’aria tutto l’anno. Esistono anche allergeni inalati sul posto di lavoro e pertanto definiti professionali.
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Pollini di alberi:
Da cosa dipende la concentrazione di polline nell’aria?
L’Italia presenta un’estrema variabilità di scenari geografici con differenze significative tra le aree del Nord, del Centro e del Sud ed Isole in termini di calendari pollinici (periodi di pollinazione delle varie specie vegetali). La scienza che studia la composizione dell’aria si chiama aerobiologia, AAIITO collabora con i principali organi nazionali di campionamento ARPA e AIA e patrocina il sito pollinieallergia.net.
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Allergeni perenni:
Allergeni professionali: molteplici e specifici di alcune professioni per esempio il lattice per gli operatori sanitari o la farina per i panificatori.
ACARI DELLA POLVERE
Gli acari della polvere di casa appartengono alla famiglia Pyroglyphidae. Nella famiglia Pyroglyphidae sono presenti 16 generi e 46 specie. Nella polvere domestica si ritrovano 13 specie di acari, 3 delle quali sono le più comuni e quindi maggiori fonti allergeniche:
Gli acari sono presenti tutto l’anno ma sono particolarmente concentrati nei periodi umidi dell’anno e nelle aree domestiche dove sono presenti derivati epidermici umani o animali di cui cibarsi. Nella polvere sul mobile del salotto ci sono pochi acari mentre nel letto o nel divano (dove noi ci sdraiamo e perdiamo frammenti di epidermide), l’acaro può proliferare. Le proteine allergizzanti derivano dal corpo e dalle feci degli acari.
MICOFITI
Sono abitualmente presenti nell'atmosfera, ma con livelli molto variabili in situazioni geografiche e climatiche differenti, Alternaria e Cladosporium sono tra i più noti e studiati come causa di sintomi allergici. Tipici invece degli ambienti indoor (ambienti chiusi) sono i funghi della Famiglia degli Aspergilli, importante causa di disturbi sia allergici che da infezione delle vie respiratorie (prevalentemente in soggetti immunocompromessi).
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TEST DI PRIMO LIVELLO: PRICK TEST
Consiste nel mettere a contatto i vari allergeni con la pelle del soggetto, disponendo una goccia di ciascun allergene sull'avambraccio e pungendola delicatamente.
Il prick test è eseguito dall’allergologo che sceglie gli allergeni da testare in base ai pannelli standard suggeriti dalle linee guida internazionali e nazionali. In questi pannelli sono previsti gli allergeni che più frequentemente provocano allergia in quella determinata area geografica, tenendo conto della anamnesi del singolo paziente (es. chi fa equitazione per hobby sarà da testare anche per il cavallo).
DIAGNOSTICA ALLERGIE, GLI ESAMI DI LABORATORIO:
I test in vitro per le allergie si chiamano RAST e sono dosaggi di laboratorio delle IgE specifiche per ogni singolo allergene.
TEST DI SECONDO LIVELLO, DIAGNOSTICA MOLECOLARE
La diagnostica allergologica di laboratorio si è estremamente raffinata con la diagnostica molecolare, con la quale è possibile individuare anticorpi di classe IgE verso molte componenti singole di una data fonte allergenica. In passato gli allergologi disponevano solo di metodi (per es. RAST) per dosare gli anticorpi IgE diretti verso gli allergeni estrattivi (simili a quelli del prick test), contro cioè, una miscela di molecole allergeniche.
Oggi sono disponibili metodi che permettono di individuare esattamente verso quale proteina (molecola allergenica) della fonte allergenica sono dirette le IgE. Con la diagnostica molecolare l’allergologo può distinguere tra i pazienti positivi per più allergeni i veri “poli-allergici", dai pazienti sensibili ad allergeni presenti in più fonti allergeniche (panallergeni). Si tratta di un passo avanti notevole, fondamentale nella successiva definizione della terapia. Questi esami di laboratorio sono più costosi dei prick test e sono considerati test di II livello. Per questo motivo devono essere scelti dallo specialista in numero minimo indispensabile a guidare la diagnosi e solo se davvero necessari.
TEST DI TERZO LIVELLO
L'ISAC test è un pannello di oltre 100 molecole allergeniche sia alimentari che respiratorie che vengono testate tutte insieme in alcuni casi molto selezionati. E’ un test costoso e considerato di III livello che deve essere richiesto ed interpretato dallo specialista allergologo.
Per i casi caratterizzati da polisensibilizzazione a fonti allergeniche contemporaneamente presenti, esistono anche sistemi informatici che consentono di monitorare la sintomatologia del paziente in funzione delle variazioni della concentrazione aerea ambientale dell'allergene, i quali aumentano la probabilità di giungere ad una scelta appropriata del trattamento iposensibilizzante.
I TEST DIAGNOSTICI ED IL LORO USO
Se i bersagli dell’allergia respiratoria sono il naso, gli occhi ed i bronchi noi disponiamo di farmaci con azione mirata su ogni singolo distretto.
Tutti questi farmaci sono molto importanti ma l’allergia è una reazione sistemica legata alla produzione di IgE e pertanto l’immunoterapia specifica con allergeni (AIT) diventa fondamentale.
IMMUNOTERAPIA ALLERGENE SPECIFICA (AIT)
L’immunoterapia allergene specifica ha l’obiettivo di desensibilizzare un soggetto allergico ovvero renderlo meno sensibile nei confronti dell’allergene. Se prima di un'immunoterapia il soggetto risponderà con l'infiammazione e quindi sintomi, se esposto ad una bassa concentrazione di polline, dopo l’AIT servirà una più elevata concentrazione pollinica prima che il sistema immunitario reagisca. In termini pratici questo spiega l'effetto dell’immunoterapia sul miglioramento dei sintomi clinici e sulla conseguente riduzione del consumo di farmaci sintomatici.
Esistono due vie di somministrazione dell’immunoterapia: la via sub-linguale e quella sottocutanea.
L’immunoterapia deve essere proseguita per lungo periodo (almeno 3 anni/stagioni) perchè rimodulare il sistema immunitario richiede tempo. Si tratta di una terapia efficace ed efficiente se eseguita e continuata correttamente dal paziente.
PERCHÉ UNA IMMUNOTERAPIA FUNZIONI È NECESSARIO CHE:
Se queste condizioni vengono rispettate ci si può aspettare il successo dell’immunoterapia, sancito da lavori scientifici e documenti internazionali.
IMMUNOTERAPIA, PROFILI DI SICUREZZA OLTRE IL 90%. L’immunoterapia è impegnativa per il paziente e per l’allergologo ma è veramente la terapia più importante che agisce sul meccanismo dell’allergia: la sensibilizzazione allergica. Deve essere usata tutte le volte che l’indicazione clinica lo permette. Purtroppo la diffusione delle allergie respiratorie è in aumento ma la prescrizione di immunoterapia non lo è. False paure e semplificazioni non devono limitare medici e pazienti all’accesso a questa risorsa importantissima.